Colpo alla pirateria audiovisiva in Italia e in Europa. Un’operazione di vasta portata, denominata “Taken Down”, ha smantellato un’organizzazione criminale transnazionale specializzata nello streaming illegale, che serviva oltre 22 milioni di utenti.
Coordinata dalla Procura di Catania, l’operazione ha visto coinvolti migliaia di agenti della Polizia di Stato impegnati in una rete di controlli in 15 regioni italiane, con 89 perquisizioni effettuate nel nostro Paese. A livello europeo, altre 14 perquisizioni sono state eseguite in Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, con 11 arresti in territorio croato.
L’organizzazione smantellata
L’indagine, che rappresenta la più grande mai condotta contro lo streaming pirata in Italia e nell’Unione Europea, ha portato all’individuazione di una rete criminale ben strutturata e ramificata a livello internazionale.
Il sistema illegale forniva contenuti audiovisivi piratati, tra cui film, serie TV, eventi sportivi e abbonamenti a piattaforme streaming, a prezzi molto inferiori rispetto alle offerte legali. Gli utenti, inconsapevoli o conniventi, accedevano al servizio tramite dispositivi configurati per lo scopo, noti come “pezzotti”, o tramite app dedicate.
L’operazione Taken Down
“Taken Down” non è solo un’operazione di contrasto, ma un monito forte contro la diffusione dello streaming illegale. È stata definita dagli inquirenti come la più vasta e articolata mai eseguita nel settore, sia a livello italiano che europeo.
L’indagine ha rivelato che la rete criminale utilizzava server distribuiti in più nazioni per trasmettere illegalmente contenuti protetti da copyright, causando ingenti danni economici all’industria audiovisiva e sottraendo risorse fiscali agli Stati coinvolti.
In Italia, le regioni maggiormente coinvolte nell’operazione includono Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, dove si concentravano molti dei server e delle infrastrutture tecniche usate dall’organizzazione.
Danni e conseguenze
L’impatto economico dello streaming illegale è devastante: si stimano perdite milionarie per i detentori dei diritti e per le emittenti ufficiali. Inoltre, la pirateria audiovisiva è spesso legata ad altre attività illecite, tra cui il riciclaggio di denaro.
Secondo le autorità, l’operazione rappresenta un messaggio chiaro: la lotta alla pirateria digitale è una priorità, e i rischi legali per chi gestisce o usufruisce di servizi illegali sono elevati.
Come accedere ai contenuti legalmente
Gli utenti sono invitati a diffidare da offerte sospette o troppo vantaggiose rispetto ai costi ufficiali di abbonamenti streaming. Scegliere servizi legali non solo garantisce la qualità e la sicurezza dei contenuti, ma sostiene anche l’industria culturale e creativa.
Questa operazione segna una tappa importante nella lotta contro lo streaming illegale, ma le autorità ricordano che la collaborazione degli utenti è fondamentale per sradicare il fenomeno.